E’ di 60 Mld l’impatto sul PIL del settore del mobile

I dati settoriali a consuntivo del 2022 dicono che il numero di imprese italiane nel settore ammonta a circa 21.750, con 140.300 dipendenti. Il fatturato complessivo ha raggiunto i 29 miliardi di euro, con un aumento del 11% rispetto al 2021.

Nel corso del 2022, il settore dei mobili ha dovuto affrontare un aumento dei prezzi superiore al 10%, che ha raggiunto il suo punto culminante lo scorso autunno dopo l’accelerazione in primavera. Nonostante l’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e dei trasporti, è previsto che nel 2023 si mantenga una discreta redditività, soprattutto per le imprese del Mezzogiorno e quelle di maggiori dimensioni.

Lo studio degli impatti economici della spesa del settore del mobile ha l’obbiettivo di quantificare ed evidenziare i benefici, sia diretti che indiretti. Questa spesa attiva una serie di catene del valore sia diretto che indiretto e indotto che portano ad un impatto in termini di PIL pari a 60 miliardi di euro, con un moltiplicatore pari a 2,06. Vale a dire che per ogni euro speso dal settore del mobile si genera una ricchezza di 2,06 euro.

L’analisi di OpenEconomics mira, infatti, a stimare gli impatti della spesa in termini monetari, sintetizzati in un set di indicatori di prassi tra cui i principali sono il Prodotto Interno Lordo (PIL), l’Occupazione, i Redditi delle famiglie e il Gettito fiscale. Ai fini dello studio è stato individuato il perimetro del territorio italiano nel suo complesso, considerando una disaggregazione a livello regionale.  Lo strumento di elezione per la stima quantitativa di tali grandezze è la Matrice di Contabilità Sociale (Social Accounting Matrix – SAM), che fornisce una rappresentazione dell’economia basata sui dati statistici nazionali (fonte ISTAT, Eurostat e OECD) consentendo di simulare il comportamento delle catene del valore di una regione economica in reazione ad uno stimolo di spesa.

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L’articolo del Corriere della Sera

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